"LA POESIA E' UN PENSIERO BISOGNOSO DEL LETTORE". PAOLA, MARZO 2009
Pagine
lunedì 26 luglio 2010
"Primavera" di Lerro Menotti.
venerdì 23 luglio 2010
Sabrina Trasolini. Evoluzione demografica del basso Lazio:il caso di Veroli
Veroli (link) è un paese meraviglioso e di grande valore artistico, situato in una provincia, quella ciociara, che vanta un ricchissimo patrimonio archeologico, culturale ed enogastronomico. Numerosi sono gli studiosi che si sono avvicendati nei decenni, specie per approfondire la conoscenza di tutto ciò che offre
La scultura di Adamo Dell'Orco. Il gusto per la meraviglia!
giovedì 22 luglio 2010
Espressionismo figurativo contemporaneo: Roberta Fanfarillo, pittrice sentimentalista.
La pittura è un gesto, un sentimento, un’idea che nasce e si sviluppa a partire dalla consapevolezza che l’artista ha prima di tutto di sé stesso. La forma mentis che la pittura ci modella sopra a foggia di noi stessi, suggella il rapporto intrinseco che c’è tra la tela e colui che la dipinge. Il corto circuito che certa distruzione di massa dei sentimenti provoca, riuscendo ad annichilire anche le più remote tracce dell’adorazione amorosa di un prodotto artistico, non è assolutamente presente se l’intenzione di una scelta è buona. In questo caso, quando si dipinge, lo si fa per ispirazione e non per percorrere una strada che a tutti i costi vorrebbe farci raggiungere la fama della notorietà nel panorama sterminato di pennellate e cornici retrò. Questa ( la fama), è l’ultima tappa dei grandi pittori, scultori ed artisti che si muovono con umiltà.
Difatti, si parla qui di una giovane donna, che ha saputo lavorare in silenzio, senza disturbare, concedendo allo sguardo altrui ciò che le sue mani sanno realizzare, solo dopo attente e d esigenti meditazioni.
Roberta Fanfarillo (link), pittrice di Alatri, cittadina situata nella provincia Ciociara, rappresenta a buon diritto quella cerchia di pittori che hanno scelto una strada ben precisa. Ossia la rappresentazione figurata dei propri sentimenti, senza ricorrere a quei soggetti che più facilmente si “vendono”.
Angeli, volti, personaggi che richiamano attraverso la forza dello sguardo. Così profondi sono quegli occhi che fanno sprofondare in un percorso interiore dolcissimo, svelandoci gli stati d’animo dell’umanità.
Le sue figure sembrano appellarsi al cielo, chiedendosi il senso della vita, della sofferenza, del mistero angusto e doloroso della morte. E. nel tentativo di spiccare il volo, qualcosa ci trattiene a terra. Sono le radici, l’appartenenza di noi stessi ad un’esistenza che regala e toglie a fasi alterne, in più con l’idea che l’uomo non abbia facoltà di interagire con il destino. Ma è pur vero che “Faber est suae quisque fortunae”.