POESIA, ARTE, ATTUALITA', SOCIETA', RECENSIONI, TERRA DI CIOCIARIA

domenica 19 settembre 2010

Pronto, si tu? Nino D'Angelo licenziato "Comm 'nu precario qualsiasi"



"Pronto, si tu?" (link)



Cara società benpensante, cara incoscienza sul valore aggiunto dell'opportunità lavorativa, caro stridente stipendio che fugge via tra le dita. Sapete che il precariato è una piaga? Dunque per Nino D'Angelo, affermato cantante del panorama musicale napoletano, licenziato dalla sua mansione di direttore artistico del Trianon di Forcella "Comm 'nu precario qualsiasi" (link), essere cancellati da un contratto di lavoro vuol dire relegarsi nel limbo del precariato "qualsiasi"; cioè in quella striscia dove non si sa cosa bisogna aspettarsi dal futuro ed essere equiparati alla gente "comune".
Se Nino D'Angelo adesso si sente cucita addosso la giacca del "Precario Qualsiasi" non per colpa sua ma, a quanto pare, della Regione Campania, figuriamoci chi lo è diventato per una riforma (vedi quella della scuola targata Gelmin-Tremonti), per un provvedimento aziendale calante dall'alto, per una motivazione qualsiasi legata alla ragion di fatto di ciascuno.

giovedì 16 settembre 2010

Maurizio Cattelan e la sua contemporaneità artistica prossimamente a Milano


Untitled 2000, Cattelan. Tratto da : (link)




Maurizio Cattelan esporrà le sue opere dal 24 settembre al 25 ottobre 2010 presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Ci saranno "La nona ora" (che raffigura il Papa colpito da un meteorite), "La donna crocifissa" e "Il tamburino".
Le critiche a Cattelan sono sempre fioccate. Ma, gusto per la contemporaneità dell'arte a parte, bisogna dire che fortunatamente la soggettività dell'artista impegnato, non dà necessariamente pane a ideologismi già coniati dai parti storici dell'umanità. Semmai, usa furbamente il tozzo dell'impasto per sfamarci i mass media che si interessano dell' allestimento del momento. Diciamo che l'opera di Cattelan non mi piace ma è un punto di vista. L'uso di cartelloni che pubblicizzano la mostra in questione, recanti l'immagine di "Him", cioè una scultura raffigurante Hitler genuflesso, ha suscitato vivissime polemiche. Oliviero Toscani ha espresso parere contrario alle diatribe del fatto, dicendo che : "O un artista è libero o è un impiegato".
Il concetto di "Arte" negli ultimi decenni forse ha cambiato completamente significato e scopo?
Un'opera artistica suscita un' emozione positiva o negativa che sia; non è una riproposizione di qualcosa già visto quando non si ha più fantasia. Anche gli impressionisti sono stati fortemente criticati e possiamo distinguere quale sia un'opera " artistica" e quale no in base alla propria forma mentis ed al gusto personale. Non necessariamente in base alla critica accademica che può rendere più fruibile un'opera anziché un'altra attraverso fiumi di parole. Il pubblico si appropria di un prodotto artistico quando piace.

giovedì 9 settembre 2010

Ricordiamoci della piccola Letizia Pifi! Ha sempre bisogno di noi !!


Letizia Pifi è una splendida bambina che abita con la sua famiglia a San Giorgio a Liri (Fr). E' affetta da una patologia, la Leucodistrofia di Krabbe ed ha costantemente bisogno di aiuto e assistenza. Per chi volesse dare un contributo concreto, ecco il link con tutte le notizie sulla piccola ed i recapiti utili ai quali rivolgersi.

mercoledì 8 settembre 2010

La pittura di Edda Carminucci a Frosinone



Sono visitabili dal 3 a l 15 settembre i "Corpi e volti" di Edda Carminucci, (link) pittrice romana. La Villa Comunale del capoluogo, infatti, ospita le sue opere nella sala riservata alle grandi mostre. La Carminucci risiede a Roma, dove ha concluso la sua formazione presso l'Accademia Delle Belle Arti e vanta nel suo curriculum prestigiose iniziative artistiche, tra il teatro, la televisione ed il cinema.

Sensuale e affatto scontata è la ricerca dei suoi "Corpi e volti", anche con quel pizzico di accademismo che delle volte incanala con costrizione l'estro e la libera interpretazione del pittore. Edda, a quanto pare, ci stupisce. Perché belli e perfetti sono i suoi personaggi; tutti assieme non danno l'idea della sola bellezza canonica ma ci riempiono lo sguardo della sua bravura. E di un caldo infuocato e passionale, color carne, color bocca, color sensualità.

mercoledì 1 settembre 2010

Carlo Mazzetti. La pittura onirica dei suoi alberi.




Carlo Mazzetti vive e lavora a Saluggia, Vercelli (link) . L'artista dipinge e scolpisce, mantenendo saldi i legami con la terra natìa. L'agricoltura e la semplicità della vita agreste non sono solo retaggio di tutta un'esistenza. Gli stati d'animo di Mazzetti approdano direttamente nell' eredità della sua crescita spirituale e umana, facendo maturare tutto il suo patrimonio attraverso il gesto artistico. Il suo cuore è un antro profondo, osservatore di tutto un contrario che urbanizza e accentua l'obsoleta civiltà cementizia. Della traccia umana, Carlo crea direttamente macchie naive delle case e dei contadini attenti a falciare con dolcezza i campi. E, ad un certo punto, emerge un simbolo: quello dell'albero. Fusto, radici e foglie a palloncino sono quegli elementi che fanno volteggiare e sognare, alleviando con intensità l' inquetudine interiore da cui cernere e salvare la pace offuscata dalla complessità della vita.
Se Carlo dipinge un cielo desideroso di scatenare una tempesta, gli alberi dalle foglie a palloncino sono sempre gli stessi, leggiadri, onirici. E creano definitivamente un piacevole logo, che ritorna agli osservatori per individuare chi è Mazzetti.